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Informazioni sui materiali didattici, film, attività didattiche di attori esterni e Esempi di pratiche.

Laboratorio attività interculturali

Storie e percorsi per la scuola primaria

Ciclo 1
Ciclo 2

L’attenzione al fenomeno dell’intercultura riguarda tutti, senza alcuna distinzione, e vivere in società multi-etniche obbliga a confrontarsi con i cambiamenti e le problematiche che le caratterizzano.

Kit ESS 365 manifesto

365 Prospettive ESS

Kit-ESS II: 1 manifesto + 1 serie di 36 cartoline a colori

Ciclo 1
Ciclo 2
Ciclo 3
Secondario II (liceo, medie superiori)
Secondario II (formazione professionale)

365 fotografie: una per ogni giorno dell'anno. È un invito a prendersi giornalmente un momento da dedicare all'educazione allo sviluppo sostenibile (ESS). Le immagini rappresentano i diversi aspetti della nostra vita quotidiana e si ricollegano alle dimensioni proprie dell'educazione allo sviluppo sostenibile, vale a dire ambiente, società ed economia - qui e altrove nel mondo. Lavorare col manifesto è possibile seguendo i suggerimenti didattici forniti in modo da realizzare un'ESS oppure senza alcuna indicazione particolare come base per svariate attività in classe.

Apprendimento cooperativo nella scuola dell'infanzia

Percorsi e attività di educazione interculturale

Ciclo 1

Il volume presenta il percorso di ricerca e di azione in alcune scuole dell'infanzia nell'ideazione e realizzazione di un curricolo di attività cooperative finalizzate all'educazione interculturale, mostrandone gli effetti positivi a livello di competenze sociali, relazionali ed emotive, ma anche cognitive e metacognitive. Il curricolo si sviluppa su quattro aree (identità, differenze, incontro, cooperazione) delle quali vengono descritti gli interventi previsti, corredati da schede, stimoli e suggerimenti didattici.

Gruppo gruppo delle mie brame

Giochi e attività per un'educazione cooperativa a scuola

Ciclo 1
Ciclo 2
Ciclo 3
Secondario II (liceo, medie superiori)
Secondario II (formazione professionale)

Il gruppo non è solo un insieme di individui. È un’entità con struttura e dinamiche di funzionamento proprie, a volte indipendenti dalla volontà dei singoli. I membri del gruppo diventano interdipendenti gli uni dagli altri e ogni cambiamento di uno si ripercuote sugli altri. Il gioco, a suo volta, è divertimento ma anche occasione di apprendimento di nuove modalità relazionali e di lavoro. La scuola, puoi, è il luogo dove i bambini passano la maggior del loro tempo e la classe è uno dei gruppi fondamentali in cui si sviluppano rapporti e si costruisce l’identità dei piccoli studenti.

Terra madre

Come non farci mangiare dal cibo

Ciclo 2
Ciclo 3
Secondario II (liceo, medie superiori)
Secondario II (formazione professionale)

Prodotto soprattutto per essere venduto e spogliato dal suo significato autentico, il cibo finisce con il mangiarci. Da oggetto di attenzione e di orgoglio è diventato un mostro che devasta le campagne dal punto di vista sociale ed ecologico e crea iniquità ovunque. Solo se le comunità del cibo potranno scegliere cosa e come produrre e distribuire, sarà possibile fermare la grande macchina che, insieme alla Terra, sta divorando tutti noi.

Educare allo sviluppo sostenibile

Pensare il futuro, agire oggi

Ciclo 2
Ciclo 3
Secondario II (liceo, medie superiori)
Secondario II (formazione professionale)

Con sviluppo sostenibile si intende «il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri». Si tratta, in sostanza, di trovare soluzioni che permettano un buono sviluppo economico, tenendo contemporaneamente alta l'attenzione sulla salvaguardia dell'ambiente. Ma come portare in classe i complessi e importanti temi dello sviluppo sostenibile, al di là di luoghi comuni e di concetti interessanti ma distanti dalla vita quotidiana?

Una scuola per l'ambiente

dallo spazio dell'aula allo spazio del mondo: percorsi verso la sostenibilità

Ciclo 1
Ciclo 2
Ciclo 3

Nell'era della globalizzazione la scuola è chiamata a sviluppare attitudini complesse, tra queste, la capacità di mettersi in relazione con il mondo e con le grandi sfide che segnano il nostro tempo. L'azione educativa non può dunque sottrarsi alla necessità di costruire nei giovani, ma non solo, comportamenti responsabili verso l'ambiente, patrimonio dell'intera umanità, a partire dai singoli contesti di vita e relazione: dallo spazio dell'aula, a quello della città, fino allo spazio del mondo.

Conoscere e pensare la città

Itinerari didattici di progettazione partecipata

Ciclo 1
Ciclo 2
Ciclo 3

La progettazione partecipata è una concezione dell’urbanistica che si propone di far interagire i tecnici che hanno il compito di riorganizzare la struttura della città con i cittadini stessi. Questa interazione può risultare particolarmente ricca e produttiva se a partecipare alla progettazione della città sono i bambini. Partendo dalle loro esperienza, dalle loro esigenze e dai loro sogni è possibile realizzare una città a misura di bambino, più umana e vivibile per tutti.

Re Carognone e l'acqua rubata

Ciclo 1

In una vallata lontana, un re perfido ed egoista tenta di impadronirsi del bene più prezioso: l'acqua. Dai suoi avvocati si fa preparare un finto documento in modo tale da risultare l’unico proprietario del lago Oro Blu. Costruisce sul lago un nero fabbricato e vi pone quattro rubinetti giganti per trattenere tutta l’acqua possibile, togliendo così alla popolazione l’approvvigionamento idrico. Le conseguenze di questo suo gesto sono terribili infatti la terra inardisce e tutto sembra perduto.

Crescere il giusto

Elementi di educazione civile

Ciclo 1
Ciclo 2
Ciclo 3
Secondario II (liceo, medie superiori)
Secondario II (formazione professionale)

Giustizia, legalità, convivenza solidale. Valori fondanti di una cittadinanza attiva, matura e democratica o concetti astratti, vuoti, talvolta retorici? La questione è aperta in un contesto nel quale spesso il richiamo alla legalità sancisce il discrimine tra inclusi ed esclusi, gli apparati di giustizia perpetuano le disuguaglianze, la convivenza si separa dalla solidarietà. C’è, dunque, bisogno di chiarezza. Anche sul versante educativo. Educare a che cosa? Ed educare come?